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BRESCELLO CHE VOGLIAMO

BRESCELLO
CHE VOGLIAMO

5 anni di riscatto

La proposta che nel 2018 ha raccolto il consenso dei cittadini ha portato Elena Benassi a rivestire il ruolo di Sindaca e la lista “Brescello che vogliamo” a supportarla nella vita amministrativa quotidiana e ha assunto un significato emblematico nella vita del nostro Comune; ma non solo.

Se dopo oltre cinquant’anni una donna tornava alla guida di Brescello, è evidente il clima nel quale era maturata la sua vittoria: la comunità brescellese si trovava ancora traumatizzata dalle vicende che avevano visto lo scioglimento degli organi amministrativi comunali, in un panorama di accuse e rancori che aveva segnato gli anni della gestione commissariale.

Il clima locale era stato ancor più appesantito dall’alluvione che nella notte del 12 dicembre 2017 aveva colpito l’abitato di Lentigione, producendo rabbia, frustrazione e devastazioni in tante case, in tante famiglie, in importanti aziende duramente provate da questo evento; mentre i ristori messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione cominciavano a giungere a chi aveva subito i danni, la struttura comunale, fino al 2019, avrebbe avuto la responsabilità delle istruttorie e delle verifiche necessarie per la liquidazione dei risarcimenti.

Quello del giugno 2018 è stato dunque un avvio complicato, caratterizzato da una difficoltà di rapporti istituzionali che è stata possibile misurare attraverso i primi contatti avuti con la Provincia,  con la Prefettura di Reggio Emilia e con la Regione Emilia-Romagna. La richiesta che Brescello si sentiva rivolgere era di dimostrare con i fatti da che parte intendeva stare, sul piano politico come su quello della lotta alla criminalità organizzata.

Gli anni dei grandi processi (Aemilia, Aemilia ’92 e Grimilde) hanno riportato il nostro Comune sotto i riflettori, ma sempre per parlarne al passato. Le scelte che Sindaca e Amministrazione compivano giorno per giorno, sembravano non essere prese in considerazione.

Tuttavia, in modo lento ma costante, l’inversione di tendenza ha preso corpo. Alcuni elementi sintomatici avvenuti nel primo anno di amministrazione hanno segnato l’inizio del disgelo.

Dapprima l’invito dei Sindaci dell’Unione Bassa Reggiana affinché l’Amministrazione brescellese fosse parte integrante del governo del nostro territorio con responsabilità dirette nella gestione dell’Unione stessa. Poi l’adesione convinta alla scelta di redazione di un piano urbanistico alla scala intercomunale e l’atteggiamento propositivo assunto a tale scopo dal Comune di Brescello.

È stata poi la scelta di costituire una Commissione mista per la Legalità a consentire di allacciare rapporti con le componenti culturali e sociali impegnate nella lotta alla ‘ndrangheta: dall’ANCI regionale all’Istituto Cervi, dall’ANPI all’AUSER, dall’Istituto Comprensivo all’associazione antimafia Libera; dalle rappresentanze sindacali provinciali a quelle degli industriali e del mondo del commercio e dell’artigianato; in un rapporto di confronto rispettoso delle diverse istanze che convergevano su questo obiettivo di legalità.

Non va trascurata infine la capacità di riprendere un dialogo con la Regione, che si è concretizzato ed evidenziato nell’assemblea convocata a Brescello per fare il punto sull’annosa e dolorosa vicenda della Cispadana. Nella nostra Sala Prampolini sono confluiti assessori regionali, presidenti delle province e rappresentanti dei comuni capoluogo, i sindaci della bassa reggiana e della bassa parmense, le associazioni imprenditoriali di Parma e Reggio Emilia.

I fatti si sono incaricati di dimostrare come le previsioni ottimistiche emerse in quella sede non fossero supportate da elementi di concretezza; ma quella partecipazione di protagonisti della vita sociale ed economica di un territorio ampio, ha evidenziato la capacità del Comune di Brescello di dialogare con tutti gli interlocutori interessati.

I due anni caratterizzati dalla crisi pandemica hanno fornito ulteriori dimostrazioni del nostro modo di operare: in costante collegamento con la Prefettura di Reggio Emilia, dove nel frattempo si era insediata S. E. Iolanda Rolli, con i Comuni della Provincia di Reggio Emilia, con le autorità sanitarie provinciali, con l’Ufficio Scolastico Provinciale.

Si è lavorato duramente in quegli anni: per portare aiuto alle famiglie e alle attività economiche maggiormente provate dalla pandemia, ma anche per riorganizzare l’attività delle scuole d’infanzia e dell’obbligo; e soprattutto per preservare la salute dei nostri anziani ospitati dalla CRA di Brescello. La nostra struttura è stata la prima ad assumere la decisione dolorosa di evitare l’accesso a familiari e a figure esterne; ed è stata l’unica dove il covid non ha provocato focolai.

Nessuno conosceva codici di comportamento da assumere in quel frangente; ma le scelte compiute sono risultate quelle giuste e hanno risparmiato il nostro territorio da conseguenze tragiche.

Per oltre due anni l’emergenza pandemica ha limitato il contatto tra i brescellesi; anche perché le regole sanitarie impedivano di svolgere incontri e assemblee, ma gli strumenti per il confronto non sono mai venuti meno e hanno permesso di conoscere i bisogni della comunità locale.

La fine delle restrizioni, sul finire della primavera 2021, ha aperto nuovi scenari e nuove necessità di lavoro. Nei mesi immediatamente successivi hanno avuto ultimazione alcuni importanti interventi sulle strutture scolastiche comunali, così come sui capannoni di via Breda Vignazzi, confiscati alla cosca Grande Aracri, consegnati al Comune di Brescello e da esso affidati alla Protezione Civile.

Il lavoro svolto in sinergia con la Regione Emilia-Romagna e con i protagonisti della gestione del territorio provinciali, regionali e nazionali, ha consolidato il rapporto di Brescello con i livelli politici e amministrativi sovraordinati. Il 13 marzo 2022 questo dato è emerso di nuovo in modo tangibile durante la cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Protezione Civile, alla presenza del Prefetto, del Questore, del Presidente della Regione Emilia-Romagna e di autorità nazionali e locali.

Tutto ciò dà il segno di un riscatto che la comunità locale ha conseguito in questi anni, grazie al lavoro e all’impegno quotidiano profuso dalla Sindaca, dalla Giunta, dagli Amministratori e dagli uffici comunali.

Anche oggi attraversiamo un periodo storico complesso: dopo le emergenze vissute cinque anni fa, dopo il biennio segnato dal covid e dai conseguenti lockdown, ora è la guerra che sconvolge l’Europa a far sentire i propri effetti, in termini emotivi, ma anche legati alla ripresa dell’inflazione e ad un clima economico che ha acuito i problemi e le difficoltà anche in ambito locale. Ne siamo consapevoli, fiduciosi di poter dare al nostro territorio le risposte e gli strumenti per poter superare anche questa fase. Lo abbiamo già fatto, perché tornando con la memoria a cinque anni fa possiamo facilmente misurare il divario che oggi ce ne separa: quelli passati sono stati per tutti noi anni di lavoro capaci di portare al riscatto di Brescello. 
Lo abbiamo fatto per tutti i cittadini, per tutti i membri della nostra comunità.